Qual è la differenza tra uno stage e un tirocinio?

Stage e tirocinio: sono la stessa cosa? Nel linguaggio comune si tende a sovrapporre le due realtà, portando a confonderle e a credere che l’una valga l’altra. Eppure non è così. Ci sono differenze tra lo stage e il tirocinio. Lo stage e il tirocinio rappresentano due modalità di ingresso nel mondo del lavoro, che prevedono la formazione del soggetto direttamente sul campo, con una differenza. Il tirocinio è obbligatorio per portare a termine alcuni percorsi di studi o corsi di specializzazione.

Lo stage è volontario ed è il soggetto stesso a doversi attivare nella ricerca di un’azienda disponibile ad accogliere stagisti. Sia per il tirocinio, che per lo stage esistono dei vincoli temporali e al momento non è prevista dalla legge nessuna forma di pagamento obbligatorio. Il tirocinio formativo, detto anche di orientamento, permette l’acquisizione di un’esperienza professionale “sul campo” ed è spesso utilizzato come primo strumento che mette in connessione la scuola e il lavoro.

Inoltre, all’interno dei corsi universitari, il tirocinio è obbligatorio per terminare il percorso di studi e dà diritto ad un certo numero di crediti formativi universitari (CFU). Prima di iniziare il tirocinio, l’ente promotore e quello ospitante sono tenuti a stilare il “progetto formativo”, che detta le modalità con cui il tirocinio dovrà realizzarsi e sugli obiettivi da conseguire. Il tirocinio è un ottimo strumento a disposizione dei giovani per entrare nel mondo del lavoro ed è conveniente anche per le aziende, le quali possono usufruire di forza lavoro senza dover elargire soldi.

La disciplina normativa che regola tirocinio e stage

Il tirocinio non rappresenta un rapporto di lavoro regolato da un contratto: non c’è obbligo di retribuzione e i costi per la copertura assicurativa sono a carico dell’ente promotore, le scuole o gli enti di formazione. La durata massima del tirocinio dipendono dallo status ricoperto dal tirocinante: 4 mesi per gli studenti delle scuole secondarie; 6 mesi per i lavoratori inoccupati o disoccupati; 12 mesi per gli studenti universitari; 24 mesi per i disabili o per le persone appartenenti alle categorie protette.

Lo stage, invece, rappresenta un periodo di formazione in un’azienda ospitante ed è finalizzato all’apprendimento di un lavoro direttamente sul campo. Lo stage è volontario e può essere proposto al soggetto da un ente promotore (scuole, enti di formazione, agenzie per il lavoro, centri per l’impiego..) o dall’azienda, interessata a sottoporre ad un periodo di prova un possibile candidato da inserire all’interno del proprio organico nel futuro. All’interno dell’azienda ospitante, vi è un tutor che segue lo stagista lungo il suo percorso di stage, per fornirgli quelle informazioni e spiegazioni di cui ha bisogno per apprendere a lavorare in autonomia.

Oltre agli studenti delle scuole superiori e universitari, anche le persone inoccupate e disoccupate possono usufruire degli stage per entrare nuovamente sul mercato del lavoro. La durata massima di uno stage dipenderà, anche in questo caso, dallo status dello stagista: 4 mesi per gli studenti delle scuole superiori; 6 mesi per inoccupati e disoccupati; 12 mesi per gli studenti universitari; 24 mesi per le persone disabili o appartenenti alle categorie protette. Per quanto riguarda la retribuzione, non è previsto nessun obbligo da parte della legge. Sarà l’azienda a decidere se retribuire o meno lo stagista.

Qual è la differenza tra uno stage e un tirocinio?

Stage e tirocinio: sono la stessa cosa? Nel linguaggio comune si tende a sovrapporre le due realtà, portando a confonderle e a credere che l’una valga l’altra. Eppure non è così. Ci sono differenze tra lo stage e il tirocinio. Lo stage e il tirocinio rappresentano due modalità di ingresso nel mondo del lavoro, che prevedono la formazione del soggetto direttamente sul campo, con una differenza. Il tirocinio è obbligatorio per portare a termine alcuni percorsi di studi o corsi di specializzazione.

Lo stage è volontario ed è il soggetto stesso a doversi attivare nella ricerca di un’azienda disponibile ad accogliere stagisti. Sia per il tirocinio, che per lo stage esistono dei vincoli temporali e al momento non è prevista dalla legge nessuna forma di pagamento obbligatorio. Il tirocinio formativo, detto anche di orientamento, permette l’acquisizione di un’esperienza professionale “sul campo” ed è spesso utilizzato come primo strumento che mette in connessione la scuola e il lavoro.

Inoltre, all’interno dei corsi universitari, il tirocinio è obbligatorio per terminare il percorso di studi e dà diritto ad un certo numero di crediti formativi universitari (CFU). Prima di iniziare il tirocinio, l’ente promotore e quello ospitante sono tenuti a stilare il “progetto formativo”, che detta le modalità con cui il tirocinio dovrà realizzarsi e sugli obiettivi da conseguire. Il tirocinio è un ottimo strumento a disposizione dei giovani per entrare nel mondo del lavoro ed è conveniente anche per le aziende, le quali possono usufruire di forza lavoro senza dover elargire soldi.

La disciplina normativa che regola tirocinio e stage

Il tirocinio non rappresenta un rapporto di lavoro regolato da un contratto: non c’è obbligo di retribuzione e i costi per la copertura assicurativa sono a carico dell’ente promotore, le scuole o gli enti di formazione. La durata massima del tirocinio dipendono dallo status ricoperto dal tirocinante: 4 mesi per gli studenti delle scuole secondarie; 6 mesi per i lavoratori inoccupati o disoccupati; 12 mesi per gli studenti universitari; 24 mesi per i disabili o per le persone appartenenti alle categorie protette.

Lo stage, invece, rappresenta un periodo di formazione in un’azienda ospitante ed è finalizzato all’apprendimento di un lavoro direttamente sul campo. Lo stage è volontario e può essere proposto al soggetto da un ente promotore (scuole, enti di formazione, agenzie per il lavoro, centri per l’impiego..) o dall’azienda, interessata a sottoporre ad un periodo di prova un possibile candidato da inserire all’interno del proprio organico nel futuro. All’interno dell’azienda ospitante, vi è un tutor che segue lo stagista lungo il suo percorso di stage, per fornirgli quelle informazioni e spiegazioni di cui ha bisogno per apprendere a lavorare in autonomia.

Oltre agli studenti delle scuole superiori e universitari, anche le persone inoccupate e disoccupate possono usufruire degli stage per entrare nuovamente sul mercato del lavoro. La durata massima di uno stage dipenderà, anche in questo caso, dallo status dello stagista: 4 mesi per gli studenti delle scuole superiori; 6 mesi per inoccupati e disoccupati; 12 mesi per gli studenti universitari; 24 mesi per le persone disabili o appartenenti alle categorie protette. Per quanto riguarda la retribuzione, non è previsto nessun obbligo da parte della legge. Sarà l’azienda a decidere se retribuire o meno lo stagista.

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